La qualità estetica della geografia è suggerita sin dall’etimologia della parola stessa: il disegno della terra. Dei luoghi si possono dare immagini scientifiche, come la mappa, oppure immagini artistiche: dipinti e disegni, poesie sul paesaggio, forme di land art. Spesso la rappresentazione artistica e quella cartografi ca sono considerate contrapposte: l’una rifletterebbe il punto di vista soggettivo dell’artista, mentre l’altra sarebbe oggettiva e indiscutibile. L’obiettivo di questo libro è invece di ripercorrere le ragioni di un’alleanza tra estetica filosofica e geografia.

Seguendo una linea interpretativa che, da Alexander von Humboldt e Carl Sauer, giunge fi no alle teorie non rappresentazionaliste della geografia contemporanea, passando per autori come Martin Heidegger, Joachim Ritter, Rosario Assunto e Marc Augé, la geografia emerge infine come un terreno di incontro particolarmente felice tra arte e scienza.

Paolo Furia è assegnista di ricerca in Estetica presso il Dipartimento di Filosofi a e Scienze dell’educazione dell’Università degli Studi di Torino. La sua prima monografia, pubblicata con Mimesis, Collana Premio Borello, è Rifiuto, Altrove, Utopia. Una fenomenologia estetica del riconoscimento nel pensiero di Paul Ricoeur (2020).

Membro della Società Italiana di Estetica e dell’associazione Alumni DU FONDS RICŒUR con sede a Parigi, ha collaborato nello svolgimento del progetto interdisciplinare ILaB – Industrial Landscape Biella.