Daniela Bernagozzi
ORMEA, piazza NANI
mercoledì 2 agosto ore 17

DANIELA BERNAGOZZI
Savonese, ha studiato in Italia e negli States. Insegna storia e filosofia al Liceo Peano-Pellico di Cuneo. Si occupa principalmente di storia contemporanea e di genere, collabora con il settimanale La Guida e con l’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo.

INCORREGIBILE

La storia di un antifascista dimenticato, Carlo Bava. Sindaco socialista di Ormea nel primo dopoguerra, poi comunista, confinato, fuoriuscito in Svizzera e in Francia, partigiano, l'avvocato Bava fu, più che un rivoluzionario, una figura di ribelle ontologico. Da un abbozzo di autobiografia, ripresa e ampliata da Daniela Bernagozzi, il racconto di una vita avventurosa e di un carattere "incorreggibile".

OMBRE LUNGHE
I nuovi abitanti della montagna

Come si sega e accatasta la legna?
Qual è il modo migliore per calcolare la quantità di pellet necessaria per l’inverno in un rifugio montano? Si può andare d’accordo con dei vicini prevenuti verso chi viene dalla città?
Sono questi i problemi concreti che devono affrontare Jacopo e Colette, una coppia non più giovanissima, che improvvisamente si è sentita pronta per una scelta radicale ed ha ristrutturato una baita per farne un punto di appoggio turistico

Daniela Bernagozzi ha spesso provato a fon­dere le sue passioni, da sempre eterogenee, occupandosi di personaggi che dalle terre alte provenivano o ad esse approdavano (Matteo Olivero, Hans Clemer). Inoltre, forse perché ligure trapiantata nel cuneese, invidia chi ha deciso coraggiosamente di fare della montagna il centro della propria esistenza. Per questo ha deciso di raccontare questa storia, inventata nei dettagli, ma ispirata a luoghi e fatti reali.

ALICE SCHANZER (Vienna 1873 - Cuneo 1936), insegnante e poetessa romana, è convinta di volersi dedicare ad una vita indipendente di studio e lavoro intellettuale quando, a 28 anni, conosce grazie ai comuni amici Giolitti l'allora ministro delle Poste e Telegrafi Tancredi Galimberti, cuneese, di 17 anni più vecchio di lei, se ne innamora e lo sposa dopo un breve fidanzamento. La coppia avrà due figli: Carlo Enrico e Tancredi (Duccio), eroe della Resistenza di Cuneo, a cui oggi è dedicata la piazza su cui si affaccia il palazzo Osasco in cui Alice andrà a vivere. 

Tancredi ed Alice vivevano in un'epoca intensamente letteraria e le splendide lettere e poesie d'amore scritte da lei durante il fidanzamento tracciano un programma di vita in comune e mostrano una donna innamorata, forte e dalla personalità sfaccettata, che si rappresenta soggetto di passione e non solo oggetto.

Una storia sull'emigrazione di ieri che si confronta con quelle di oggi: perché i fratelli Raina, di Elva, negli anni '30 sono finiti al confino? Fare i passeur era una necessità o un fatto normale?

La ricostruzione di una piccola storia del passato che può aiutare a comprendere il presente.

"Si domandò se poi tutto quell'amore per dei montanari di settant'anni prima non fosse anche 'legato al fatto che ki il presente non lo voleva proprio vedere, perché quei migranti sugli scogli o intorno alla fontana k facevano, come a tutti, un po’ paura. Si chiese se alla fine non preferisse occuparsi dei passeur degli anni '30 proprio perché morti, disinfettati, lontani dalla sua vista. Meno imbarazzanti dei migranti dell'oggi. Meno esigenti.”


Alice Schanzer, nata a Vienna nel 1873 e morta a Cuneo nel 1936, è conosciuta soprattutto per essere stata mamma di Duccio Galimberti, eroe della Resistenza, e moglie di Tancredi, ma fu poetessa e studiosa. 

Il racconto della sua giovi­nezza romana ci offre la visione delle difficoltà di una ragazza, proveniente da famiglia di ori­gine straniera, in cui il culto delle lettere e della musica era sommo, di accedere all'istruzione e a una carriera letteraria.
Avrebbe preferito sottrarsi a un matrimonio di convenienza, richiesto dalla società dell'epoca, piuttosto di rinunciare alla sua vocazione, ma l'incontro, nel 1902 col più anziano Tancredi Galimberti, cuneese, all'epoca ministro, sembrò sciogliere il nodo.
La Schanzer ha docu­ mentato la sua vicenda in un fluviale diario inedi­to che di questo libro offre la trama sotterranea: uno specchio fedele e minuzioso in cui venivano registrati sia i fatti della quotidianità sia i gran­di avvenimenti della storia italiana (gli Schanzer erano molto amici dei Giolitti), analizzati con una pervicacia e un'acutezza che rivestivano un ruolo terapeutico oltre ad essere un allenamento alla scrittura. Della· formazione di una donna, e del mondo cosmopolita e provinciale che fu suo, questo libro aspira a fornire una narrazione com­plice e credibile.