La Vijà - El nòste radis

ORMEA Sabato 20 luglio ore 21, Piazza Angelo Nani
Rappresentazione teatrale nell’ambito del ciclo “La fisarmonica nel cuore”

Lettura scenica, in piemontese, tratta dal racconto  La sposa bambina  di Beppe Fenoglio, che costituisce la trama su cui si iinesta un ricchissimo repertorio di canzoni popolari piemontesi e occitane.

Beppe Fenoglio
La sposa bambina

Catinina del Freddo era di quella ragazza che da noi si marchia col nome di mezzi zingari perché mezza la loro vita la passano sotto l’ala del mercato.
Proprio sotto l’ala si trovava, a tredici anni giusti, a giocare coi maschi a tocco e spanna, quando sua madre le fece una chiamata straordinaria.
«Lasciami solo più giocare queste due bilie!» le gridò Catinina, ma sua madre fece la mossa di avventarsi e Catinina andò, con ben più di due bilie nella tasca del grembiale.
A casa c’era suo padre e sua sorella maggiore, tra i quali vennero a mettersi lei e sua madre, e così tutt’insieme fronteggiavano un vecchio che Catinina conosceva solo di vista, con baffi che gli coprivano la bocca e nei panni un cattivo odore un po’ come quello dell’acciugaio. I suoi di Catinina stavano come sospesi davanti al vecchio, e Catinina cominciò a dubitare che fosse venuto per farsi rendere ad ogni costo del denaro imprestato e i suoi l’avessero chiamata perché il vecchio la vedesse e li compatisse.
Invece il vecchio era venuto per chiedere la mano di Catinina per un suo nipote che aveva diciotto anni e già un commercio suo proprio1. Sua madre si piegò e disse a Catinina: «Neh! che sei contenta di sposare il nipote di questo signore?»
Catinina scrollò le spalle e torse la testa. Sua madre la rimise in posizione: «Neh che sei contenta, Catinina? Ti faremo una bella veste nuova, se lo sposi.»
Allora Catinina disse subito che lo sposava e vide il vecchio calar pesantemente le palpebre sugli occhi. «Però la veste me la fate rossa,» aggiunse Catinina.  ....... segue