Margherita Oggero e Bruno Gambarotta

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Bruno Gambarotta

Autore di libri e collaboratore di diverse testate (fra cui l'Unità, la Repubblica, la stessa Stampa e la rivista Comix), ha contribuito assieme ad Adriano Celentano alla conduzione della fortunata edizione di Fantastico '87 e delle trasmissioni televisive Porca miseria e Svalutation; sempre come presentatore si è confrontato con un discusso rifacimento della popolare Lascia o raddoppia?, lanciata a metà anni cinquanta da Mike Bongiorno (curiosamente nato come lui il 26 maggio), ed una propria, Cucina Gambarotta.

Come delegato alla produzione Rai, ha curato negli anni settanta la produzione della serie televisiva di Felisatti-Pittorru Qui squadra mobile. Negli anni novanta ha lavorato con Adriano Celentano in una famosa trasmissione del molleggiato e, come attore, con Fabio Fazio in Un Giorno Fortunato, fiction prodotta per Rai 2 nel 1997. Per la radio, a cui collabora tuttora curando tra l'altro una rubrica fissa per Torino 7, ha presentato fra l'altro le trasmissioni Tempo reale e, in coppia con Luciana Littizzetto, Single (1997).

Gambarotta ha scritto e recitato per il teatro cabaret, il teatro in lingua piemontese e quello in italiano.

Ha pubblicato romanzi di genere giallo-ironico-parodistico che hanno avuto un notevole successo di vendite e di critica; fra essi, La nipote scomoda (scritto a quattro mani con Massimo Felisatti, uscito in libreria nel 1977 e vincitore del Premio Gran Giallo - città di Cattolica) e Torino, lungodora Napoli, edito da Garzanti nel 1995. Per i tipi della stessa casa editrice è stato dato alle stampe il pamphlet Tutte le scuse sono buone per morire. Nel 2006 per la casa editrice Morganti ha aperto la collana di romanzi ‘le Grandi Parodie’ con Il Codice Gianduiotto, uno spassoso e colto divertissement (Premio Selezione Bancarella 2007) che fa il verso a Il codice da Vinci di Dan Brown.

Da diversi anni cura le edizioni del calendario piemontese La Memòria dël Temp.[1]


Da Wikipedia

"Margherita Oggero è nata e vive a Torino. Ha svolto l'attività di insegnante nei più svariati tipi di scuole e in seguito si è dedicata a scrivere a tempo pieno.

Il suo primo romanzo, pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore nel 2002, è La collega tatuata (da cui è stato tratto nel 2004 il film Se vevo essere sincera, di Davide Ferrario, con Luciana Littizzetto).[2]

L'anno successivo esce, sempre per Mondadori, Una piccola bestia ferita, seguito da L'amica americana (ancora Mondadori) e Così parlò il nano da giardino, edito da Einaudi.

Nel 2007 esce nelle librerie Qualcosa da tenere per sé, a cui nel 2008 seguono Orgoglio di classe. Piccolo manuale di autostima per la scuola italiana e chi la frequenta, Il rosso attira lo sguardo: quattro stagioni di relazioni pericolose, e Risveglio a Parigi Arnoldo Mondadori Editore. Ancora nel 2007, esce Torino, l'ora blu, libro fotografico di Mauro Raffini, edito da Gribaudo, di cui la Oggero ha scritto il testo.

Nel 2011 è uscito il suo primo giallo per bambini L'amico di Mizù, edito da Notes edizioni.

Nel 2012 pubblica Un colpo all'altezza del cuore, proseguendo le vicende della professoressa Camilla Baudino dopo cinque anni dall'ultimo libro della serie.

È la creatrice dei racconti che hanno ispirato la serie televisiva Provaci ancora prof! con Veronica Pivetti."

Il gioco delle ultime volte

Ale, diciassette anni non ancora compiuti, scontenta, viziata, confusa. Lo ha sentito benissimo il rumore del tram, quando ha spiccato un balzo verso le rotaie. E Nicola, il medico che l’ha soccorsa appena arrivata in ospedale, non riesce proprio a togliersela dalla testa, quella ragazza piú vicina alla morte che alla vita. Perché lo scudo professionale certe volte è di cartapesta, e anche la bellezza può essere un coltello che allarga le nostre ferite. Davanti a sé, adesso, ha un lungo week- end da trascorrere con la moglie Teresa a Chamois, a casa di amici. Un week-end come tanti, si direbbe. Cene, passeggiate, chiacchiere davanti al camino. Ma in quei pochi giorni, per lui e per tutti gli altri, il tempo subirà un’accelerazione e procederà in tutte le direzioni. Ognuno sarà costretto a fare un bilancio della propria vita e a portare allo scoperto i segreti che nasconde persino a se stesso. A catalizzare tutto, forse, l’ombra di Ale, e per Nicola anche un fantasma in carne ed ossa che viene dal passato: il suo vecchio amico Matteo che non vede dagli anni del liceo. Qualcuno proporrà un gioco innocuo per passare il tempo: ma sarà il tempo invece a passare su ognuno di loro. «Il gioco delle ultime volte» ha le sue regole: ciascuno deve raccontare l’ultima occasione in cui ha fatto o visto una determinata cosa o persona; valgono sia i ricordi veri sia quelli inventati. C’è chi parla di una casa in cui ha trascorso le vacanze da ragazzo, chi s’inventa (chissà perché) di aver nostalgia di un anello che non ha mai perso, chi si spinge piú a fondo. Come Nicola, e Matteo, che finalmente a notte fonda si troveranno faccia a faccia per continuare quel gioco da soli. Non si vedono da trent’anni: da quando ad Amsterdam, dove erano in vacanza insieme, Matteo aveva fatto a Nicola «uno scherzo» che li avrebbe segnati per sempre. Avevano 19 anni, quell’estate, erano i Dioscuri, i due gemelli divini. E «c’erano state volte, – pensa Nicola, – in cui l’intesa con Matteo gli aveva provocato una felicità cosí profonda da fargli desiderare che il momento si congelasse». Il lungo week-end finisce per tutti, ma se la vita è ciò che ci succede mentre, piú o meno accuratamente, nascondiamo i nostri segreti, forse presto per qualcuno le cose potrebbero cambiare.