Sezione metrica
I classificata
INCANTO ETERNO (Nadia Milone)
D'incanto
intesso il tempo del ricordo,
che sempre vive e illumina i miei giorni:
io attendo che ritorni
la stessa fiaba, e schiarisca il domani.
Sbiadiscono, col tempo, un po' i contorni,
l'indefinito si offre all'impossibile,
al sogno irraggiungibile...
Se chiudo gli occhi sento le tue mani
accarezzare i miei tratti più umani,
più fragili, e sinceri, e non rifuggi
tale sentir che palpita, innocente,
e che rimbalza in mente...
oh no, tu sfiori il cuore e non distruggi
il sentimento che già ti appartiene,
e scorre in me, col sangue nelle vene.
Eppur, talvolta, trafiggi il mio mondo
è il tuo silenzio il dardo più spietato,
un colpo calcolato
per far crollare torri di certezze.
Ma tu, nei tuoi pensieri stai beato,
mentre io annego tra dubbi e rimpianti,
-i crucci degli amanti-
e spero solo in baci, e tenerezze.
Son preda di fantasmi e insicurezze:
io senza te son nave senza porto,
e annaspo, alla deriva, controvento.
Davvero mai mi pento,
neppure quando regna lo sconforto,
perché da sempre t'amo, e sai sarà
così nell'oggi e per l'eternità.
E mentre sento premere sugli anni
il peso dell'esistere, sei forza
in me, che mai si smorza,
e cerco i tuoi riflessi in ogni dove,
nei punti dove il bianco si rafforza,
e sfoca, mano a mano, il manto nero,
nel giro di un pensiero,
ma credi, non vorrei essere altrove,
neppure quando muore il sole, e piove
sui tuoi capelli, e sopra i gesti stanchi,
e in mezzo al dire tutto appare scuro;
voglio passare il muro
dei tuoi perché, e poi dirti che mi manchi.
Ma troverò una strada per entrare
dentro al tuo mondo, ed anche per restare.
Sei voglia indefinita e ormai perenne,
sei l'ossessione che guida i miei passi,
però s'io non t'amassi,
sarebbe fumo e cenere la vita;
Sei la mia mano vinta, un poker d'assi
sul tavolo ingannevole del fato,
un desiderio innato
che va a sanare ogni mia ferita,
una pagina scritta e poi cucita
sull'anima, e sul libro d'esistenza.
Non possiamo sfuggire a ciò che scrive
il Fato sulle rive
dove va ad arenarsi la prudenza
nostra, lasciando spazio al solo istinto,
laddove Amore già sa di aver vinto.
Intorno a me l'effluvio della pelle
tua, come rosa rossa, o gelsomino,
rinasce ogni mattino,
e mai si mischia ad altre voci, o volti;
inseguo la tua ombra a capo chino,
non voglio un'altra strada da seguire,
e neppure fuggire
dal fuoco, e dall'impulso che ci ha colti,
dalla casualità che ci ha travolti.
Io vivo per raccogliere il sussurro
nel suono armonizzato della voce
tua, che è sorgente e foce
del corso del destino, un graffio azzurro
sopra la tela astratta delle ore
su cui sai definire nuove aurore.
Verrà l'ultima neve di stagione
lungo il nostro cammino a tratti incerto,
sull'arido deserto
delle parole restate inespresse,
e dopo sarà sole, e mare aperto,
tripudio di colori ed emozioni,
che come le canzoni
lasciano scie d'amore e di promesse
dette o taciute, ma sempre concesse.
Per l'anima ed il cuore, primavera
dei sensi, senza colpa né peccato,
perché l'averti amato
è l'unica evidenza, e la più vera,
il senso stesso dell'essere mio:
non sarà mai, per noi, tempo d'addio.
Profuma il calicanto l'aria attorno,
riempie di meraviglia anche l'inverno,
e come il tuo respiro, sa d'eterno.
II classificata
SONETTO
PASSIONALE (Marcello Lazzeri)
Abito
azzurro su gentil movenze
neri
capelli su leggiadro viso
mare
di luce e candido sorriso.
Qual
meraviglia per queste parvenze!
Piena
di vita e pur di riverenze
la
scorsi in quel mattin di sole intriso
ove
m’apparve senza niuno avviso,
e
mi stregò con tal magnificenze.
Or
mi domando attonito e smarrito
qual
fato abbia deciso questo sogno
sospeso
tra realtà miraggio e mito.
Quaggiù
lei mia non è, ma un luogo agogno,
nell’universo
assurdo ed infinito,
ove poter noi viver questo sogno…
III classificata
VORREI (ode saffica) - (Nadia Milone)
Vorrei tu non dovessi mai soffrire,
e per te il cielo fosse un quadro terso,
ti mostrerei le stelle, e l'universo
dentro al mio dire.
S'arrende il sole innanzi al tuo sorriso,
quando si svela il mondo cambia aspetto:
quanta emozione mi sobbalza in petto
all'improvviso!
E se la terra inghiottisse il dolore,
lasciandoci soltanto i fiori buoni,
senza più compromessi e indecisioni,
sarebbe amore.
Mentre al mio cuore chiedo "spero invano?",
un'eco arriva e invoca tenerezza,
sento posarsi in viso una carezza:
vien da lontano.
Sezione versi liberi
I classificata
Vorrei incontrarti ancora (Stefania Pellegrini)
Vorrei incontrarti ancora
nella notte che incendia i sensi, figlia
degli incontri,
delle parole dolci - dei sospiri rapiti,
dei gesti complici.
Vorrei per te farmi vento
quando danza
tra le fronde degli alberi
con quel passo di musica
che seduce le foglie.
Aprire le imposte della fantasia
ai tuoi occhi distratti
raccoglierne il vezzo
per lusingare
il giorno bastardo.
Vorrei imparare ad inventarti
nei vuoti delle assenze
che affiora la laguna
dei nostri cuori,
per ritagliarmi un pezzo di cielo
del tuo mondo segreto,
e dal ventre di nebbia
partorire il canto delle emozioni.
II classificata
Rovisto tra un sogno e un pensiero
e in quel desiderio che aveva il tuo volto.
La notte ha spicchi di ricordo che nutrono
come succose arance del Salento.
M'ama,
non m'ama,
m'ama,
non m'ama
m'ama,
non m'ama,
e rimaneva un petalo che, per paura,
non ho mai staccato.
Amore è una parola che dono alle tue mani
plasmala in verbo infinito
e posala sulle mie labbra,
ne berrò fino a prosciugare l'attesa.
III classificata
Altrove (Franco Donatini)
Non è amore
svegliarsi ogni mattina
darsi un bacio
e dirsi come va
senza guardarsi
negli occhi intorpiditi
da notti trascorse senza sogni
Non è amore
dividere la cena indifferenti
dentro il silenzio
delle nostre menti
assenti
e soli
con i propri turbamenti
Non è amore
seguire insieme
le immagini del mondo
che si rincorrono
improvvise e sempre uguali
luci suoni vani e niente più
i volti freddi di riflessi blu
Forse è amore
pensarsi e poi cercarsi
senza certezza di un quando o un dove
e sognare di star per un istante
o sempre…
soli perduti
dentro il nostro altrove