Transiberiana
di Matteo Bertozzi
Arde la fiamma dell’illusione,
conscia la vestale la serba con perizia e tenacia incrollabili.
Nei mesi bui e gelidi, una speranza di calore e di luce
per proteggersi dalle asperità oscure dello spirito.
Lunghe gite al di fuori dei lineamenti del reale
lasciano intravedere orizzonti illimitati di poesia e inimmaginabile affetto.
Il vento squarcia i veli e spezza le membra,
ma il ricordo delle tue notti d’agosto è vivido nei miei eterei pensieri,
e tanto basta per proteggermi, cullarmi gongolante di speranze
nelle foreste del pensiero.
Un’ allegria crescente mi assale,
arcipelaghi giunti con ambra,
siero per il mio vorace cuore,
si stagliano senza fine oltre i confini dell’anima.
Non c’è limite per saggiare l’infinito.
L’immaginazione vanta apostrofi di eternità.
Qui nella landa dove tutto dorme
sciami inossidabili di alberi si abbracciano contorcendosi senza fine,
mentre terra, rocce, cielo e acqua
danzano nel valzer della vita in lande desolate.
Lo spazio sterminato sprigiona ritmi sfrenati di pace.
Tutto è così limpido, etereo, non un boato artificioso,
nessun lamento. Non c’è niente, eppure io vedo tutto.
E cotanta maestosità e suprema leggerezza
si imprime come una spirale al mio spirito,
e in un ciclo perpetuo
il tuo alone cangiante permea i contorni di questa transiberiana senza fine.
Una stentata betulla riesce a fendere la steppa,
e vagare per questo spazio immacolato nel tempo mi è sublime.
Cuori in viaggio
di Alessandro Nidi
Ho ancora in mente il soffice sapore
di quel bacio schioccato sui binari
fra i treni e gli sbuffi di vapore,
immersi nel viavai di viaggiatori e pendolari.
Stille di passione nei tuoi occhi color cielo,
così perfetti, di matrice divina,
al pari delle rosee dita dell’aurora mattutina
che scostano la notte, leggera come un velo.
Porterò con me l’odore della tua pelle,
che in origine conobbi sotto una trapunta di stelle:
alberga fra i miei ricordi, indelebile,
come la tua voce, sussurro dolce e flebile.
Tu sei per me l’archetipo del sogno,
lo stesso che permea letteratura e lirica.
Cercherò di te nella dimensione onirica,
ogni volta che ne avvertirò il bisogno.
Osservo il paesaggio attraverso il finestrino:
senza te al mio fianco pare scorrere a rilento.
Poi, dal nulla, un pensiero, repentino:
quale cornice avrà il nostro nuovo appuntamento?
Forse ci ritroveremo a fissare gli astri, tra la gente,
mentre sciami di Perseidi rincorrono la luna,
o ci rincontreremo nel deserto, su una duna,
in uno di quegli attimi che arginano il presente.